- gnomologio
- gnomològio(s.m.) Florilegio di sentenze, espresse soprattutto da filosofi greci nonché da illustri uomini politici dell'antichità classica. Appartengono alla letteratura greca: le Sentenze dei Sette Savi, le Massime capitali di Epicureo, le Sentenze di Epicarmo, gli Aforismi (ca. 400), attribuiti al medico Ippocrate (sec. V-IV a.C.), ecc. Per quanto riguarda i Romani, possediamo solo pochi frammenti della raccolta di Sententiae di Appio Claudio Cieco; di Catone il Vecchio si ha un Carmen de moribus; in una raccolta di 700 Sententiae, sono contenuti i versi dei mimi moraleggianti di Publilio Siro. Sempre in ambito latino, si posizionano i Disticha Catonis: quattro libri di sentenze formatisi tra il II ed il IV sec. d.C. Del Medioevo possediamo raccolte notevoli come il Talmud ebraico e l'Arabum proverbia. Ancora più della letteratura italiana (fra cui gli Adagia dell'urbinate Polidoro Virgili), quella francese rinascimentale è ricca di massime attribuite ad insigni autori, come gli Adagia di Erasmo da Rotterdam, che ebbero notevole fortuna ed ampia diffusione. Del XIII sec. sono invece le Reflexions et Maximes di L. De Vauvenargues e le Maximes et pensées di Chamfort. Per quanto riguarda la letteratura germanica, si diffusero nel Medioevo gli Sprtiche: detti e sentenze tradizionali proprie di questa cultura. Alla letteratura inglese appartengono, ad esempio, i Saggi e consigli morali di Bacone, in forma di trattato.
Dizionario di retorica par stefano arduini & matteo damiani. 2014.